Assodato che non è assodato niente

Assodato che non avevamo nulla a che vedere con le storie d’amore che di solito fanno invidia alla gente,  noi che, ingarbugliati come fili di lana in una matassa di speranza e incoscienza, distruggevamo volontariamente la serenità a cui normalmente si dovrebbe ambire.
Assodato che siamo stati un errore, un abbaglio della sorte, un’ingenua illusione, che per noi il destino aveva solo fatto una deviazione e che la nostra era una partita già persa contro la logica delle cose.
Assodato che il mondo ce l’aveva detto in mille modi di non sperare: tutto quello che saremmo potuti diventare era un vecchio ricordo da cui trarre ispirazione per future poesie. Colpa nostra se invece abbiamo voluto strafare. Ci siamo impegnati con costanza perché la cicatrice restasse visibile, se mai ci fosse stato il pericolo di dimenticare. Assodato che perdersi a volte è la giusta conclusione, che è naturale anche se fa un male cane, ma assodato che è così che doveva andare…
…quanto è assurdo se io adesso, in quest’istante, penso solo che ti vorrei abbracciare?

disegno-abbraccio

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